Chantal Cavazzuti
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Mia nonna ha sempre usufruito della loro disponibilità per farsi accompagnare a varie visite mediche, in quanto ha 70 passa anni e soffre di varie patologie respiratorie, motorie e al cuore, e impossibilitata a muoversi da sola per lunghi tratti in quanto deve sempre avere la bombola d’ossigeno e noi non possiamo sempre accompagnarla per motivi di lavoro. Lei, nonostante i piccoli errori che spesso si commettono da anziani, ha sempre chiamato con un mese d’anticipo per prenotare i suoi appuntamenti. Non starò a precisare i particolari perché allungherei troppo, recentemente aveva chiesto di essere accompagnata a una visita prenotando per il mese successivo, ma evidentemente per via di un’incomprensione i volontari si sono recati da lei qualche giorno fa pensando fosse quello il giorno prefissato. Si sono chiariti sull’ incomprensione e mia nonna gli ha assicurato che è sempre stata sua premura controllare con certezza le date e riferirle giuste perché nonostante le mancanze fisiche, la memoria, puntualità e precisione sono ancora sue qualità, sapendo che i volontari hanno tantissimi impegni e rispettandoli per il loro impegno. Certo un’anziana spesso può apparire più scorbutica o spazientita di un giovane, e talvolta anche sbagliare, ma chi lavora con gli anziani sa che questi sono spesso atteggiamenti e sbagli che possono succedere, da mettere in conto, quando il cervello non ha più i riflessi di una volta. Lei però non ha mai mancato di educazione e correttezza verso questo servizio. Ci si aspetta da ragazzi che si offrono di PROPRIA VOLONTÀ, una certa elasticità, comprensione e pazienza, nei confronti di queste persone. Purtroppo invece mia nonna ha ricevuto una chiamata poco più tardi da un certo signor Alessandro di cui cito le seguenti parole: “lei non è più gradita nel nostro servizio di volontariato, non si faccia mai più sentire” con tono tutt’altro che calmo e gentile di chi dovrebbe avere lavorando in questo campo, o perlomeno quel tatto umano che chiunque dovrebbe avere, a maggior ragione loro. E quindi perché negare il vostro aiuto ad una persona anziana che ha bisogno? Non dovreste essere voi la mano che viene incontro quando gli altri non lo fanno, è questo che ponete alla base del vostro credo lavorativo? Battibeccare offendere e trattare una povera signora come un criminale? Negare l’assistenza a una persona bisognosa solo perché può aver sbagliato a dire una data? Come vi sentireste se questo fosse accaduto a vostra nonna? E un’ organizzazione che per prima dovrebbe voler aiutare scarica così una persona per un errore? Io vi dico, da nipote, che mi si è stretto il cuore a sentire mia nonna, anziana, sola e malata, piangere per un gesto tale brutale. E mi sconvolge sapere che la persona che ha aggredito verbalmente al telefono una signora più debole e fragile di lui sia in qualche modo parte di un’ associazione di volontariato e assistenza.